Il Kant dei cartesiani. A proposito del convegno del 2004
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Belgioioso, G. (2022). Il Kant dei cartesiani. A proposito del convegno del 2004. Kant E-Prints, 17(1), 132–142. Recuperado a partir de https://periodicos.sbu.unicamp.br/ojs/index.php/kant/article/view/8672292

Resumen

Nel 2004, in occasione del secondo bicentenario della morte di Kant, i cartesiani tornarono nelle fila dell'interpretazione che Ferdinand Alquié aveva opposto a quella di Alexis Philolenko. È possibile indagare su “Descartes est en Kant” per il fatto che il filosofo di Konisberg, come Cartesio prima di lui, poneva l'essere al di là della conoscenza. Certamente il percorso seguito fu un altro: Kant lo fece ponendo la condizione dei limiti della conoscenza; Cartesio affermando il carattere incomprensibile dell'infinito. Inutile, tuttavia, cercare citazioni da Cartesio in Kant Werke, ed è impossibile risalire a tesi o concetti di scrittura cartesiana che possano essere identificati come tali. Così, i cartesiani, nel 2004, cercavano ciò che c'è in “Descartes est en Kant” al di là del confronto tra dottrine isolate, poiché i testi non consentono di stabilire affiliazioni dirette (come volevano i neokantiani): l'affiliazione di Cartesio a Kant trova nella co-appartenenza dei due filosofi allo stesso orizzonte di problemi. Sulla scia di Alquié, l'obiettivo dei cartesiani era »finalement, de reconnaître dans quelle mesure Kant renouvelle le moment cartésien, en sorte que, lorsque Kant pense, Descartes s'avance encore, caché. Caché en Kant, agissant encore sous la figure de Kant».

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Derechos de autor 2022 Giulia Belgioioso

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