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Editorial L&E, v.7, n.1, 2013.
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Palavras-chave

Editorial

Como Citar

Conpadre, R. (2013). Editorial L&E, v.7, n.1, 2013. Labor E Engenho, 7(1), 1–3. https://doi.org/10.20396/lobore.v7i1.185

Resumo

L’architettura, in quanto bene d’uso, è da considerarsi come un’opera aperta, destinata a venire, nel corso della sua esistenza, modificata, trasformata, integrata per poter continuare ad essere utilizzata e fruita.

Le architetture che sono state oggetto di dismissione, a seguito del venir meno delle motivazioni (funzioni) per le quali esse erano state realizzate, sono, più di altre, destinate a subire tali trasformazioni. Sono, infatti, architetture ormai deboli e fragili, nella maggior parte dei casi considerate prive di valore o quasi, che proprio in virtù di queste considerazioni vengono abbandonate e/o distrutte, decretandone irrimediabilmente la scomparsa.

https://doi.org/10.20396/lobore.v7i1.185
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